08 novembre 2006

Biological Clock

E’ proprio vero che ad un certo punto della vita di ogni donna, comincia a farsi sentire una sorta di orologio biologico. O almeno, a molte accade.
Non parlo del guardarsi intorno ed accorgersi che il 70% delle tue coetanee ha il pancione o un umano in miniatura accanto. A quello, dopo le prime avvistate, fai anche l'abitudine. Parlo di quel piccolo lento cambiamento tutto femminile.

Certo, lento (l e n t i s s i m o) per me. Fino a qualche anno fa in fondo un simile pensiero non si azzardava nemmeno a toccarmi la coscienza.

Personalmente non ho mai amato troppo i bambini. Per carità, sono carini. Hanno quegli occhi da cuccioli che non lasciano indifferente nemmeno il cuore più duro. Ma di fatto non ho mai saputo, più che altro, come comunicarci. Se ci parlo facendo cucci-cucci, come fanno alcuni, mi sento una cretina.
Se ci parlo da adulta ho la sgradevole sensazione di non essere compresa.

Insomma, la mia difficoltà maggiore è stata quella di capire il target che avevo davanti e in che modo approcciarlo. Così, evitavo e basta.
Osservavo con distacco coloro che questa dote, invece, paiono averla innata.

L'istinto materno? Bhà! Ho sempre segretamente pensato fosse una balla, tramandata di mamma in figlia, per salvaguardare la specie e, dai pubblicitari, per vendere di più. Quasi ti fanno sentire in colpa se non ce l'hai. "Snaturata!"

Eppure, da qualche anno a questa parte, qualcosa di impercettibile in me è cambiata in merito alla questione.
Osservo le comuni attività genitoriali altrui e, riavvolgendo la pellicola appena vista nella mia mente, riscrivo la scena con me protagonista e le dò un apporto immaginario tutto personale.

Certo, “così è facile!” direte voi. Fra il dire e il fare c’è di mezzo un mare di: giusto-sbagliato-lavoro-stanchezza-ciclo-isteria-partner-nonni-urla-piagnistei
-insicurezze-esperienze-personali-quant’altro.

Però, qualcosa è cambiato. Forse il mio corpo si sta inevitabilmente preparando all’ipotesi di un tale sconvolgente evento coinvolgendo la mia mente con questi episodi di genitorialità immaginata.

Mai dire mai. "Te l'avevo detto! Sapevo che non potevi essere davvero una snaturata!"
Dovrei sentirmi più normale adesso? Non direi. Sono ancora fermamente convinta di certi meccanismi massonici.
In fondo se sei brava a leggere tra le righe, anche la mamma più devota si lascia scappare qualcosa.
Non fraintendetemi. Ciò che mi indispone è l'omissione. Il non dire certe cose perchè, visto che la maternità è una cosa sacra, se le dici sei quasi messa alla gogna.
E allora vai col patinato mondo della maternità e la famigliola perfetta di certi spot.
Mi sta bene. Ma smettiamola con questa ipocrisia che certe cose non vanno dette. Che dormire poche ore a notte è un dolce sacrificio e tutto il resto.
Che "Il dolore del parto? Ma figurati! Lo dimentichi subito!". Probabilmente perchè è un dolore talmente allucinante che il tuo cervello per non scioccarsi troppo tende a rimuoverlo prima possibile. O magari perchè da subito dopo il parto in poi hai tante di quelle cose a cui pensare per occuparti del nuovo arrivato che non hai nemmeno il tempo e la possibilità di dolerti.

Resta comunque il fatto che si, qualcosa è cambiato.

E forse, non si è mai davvero pronti per tutto questo.


9 Comments:

At 9/11/06 1:18 PM, Anonymous Anonimo said...

... non si è mai pronti per fare nulla, altrimenti sarebbe un mondo perfetto e tutto andrebbe bene.
L'essere sinceri è impossibile, una sola bugia vanifica gli eventuali sforzi, forse hanno inventato di proposito i termini ottimismo e pessimismo, ma anche questi ritengo siano futili, tutto succede lo stesso.

Ciao.

Un saluto da Cozzafatalista.

 
At 9/11/06 1:52 PM, Blogger Eva_Kant said...

Comincio ad abituarmi alle tue visitine :) caro cozzAmara.
Mi piace leggerti.
E si, hai inesorabilmente ragione. Ma la consapevolezza aiuta a sentirsi vivi.

 
At 9/11/06 6:07 PM, Anonymous Anonimo said...

... io passo, leggo, commento, varie ed eventuali, solo perchè mi piace, la consapevolezza (anche del "piacere") rende il tutto molto più interessante e non si può essere "vivi" senza consapevolezza, anche se si riesce lo stesso a respirare, far figli, mangiare ecc.... almeno questo penso, magari il mio compagno di banco si scaccola credendosi addirittura un dio, ma forse non sa d'essere congenitamente morto.

saluti e baci da Cozzaffettuoso.

 
At 9/11/06 6:36 PM, Blogger Eva_Kant said...

"la consapevolezza (anche del "piacere")".. Potrebbe anche sembrare che tu mi legga nel pensiero CozzaDiaboliko :)
E' che ho gia' in mente l'argomento del prossimo post che vorrei scrivere (sempre che si sviluppi bene nella mia mente al punto da poter essere scritto senza sembrare dle tutto inutile) e questa tua affermazione e' assolutamente in linea.
Cmq e' assai bello quando degli estranei si incrociano e si incastrano anche solo per poco. C'e' un riconoscimento reciproco che porta ad un riconoscimento interiore molto piacevole.

Ti leggo silenziosamente anch'io :)

 
At 14/11/06 1:46 PM, Anonymous Anonimo said...

... il riconoscimento interiore non è estraneità, siamo metafisicamente "conoscenti", l'amicizia vorrebbe però una spalla sulla quale appoggiarsi quando sei stanco, la mia, anche se lussata, è a disposizione, anche se perplesso e confuso sulla disposizione di mobili ed immobili, resto cozzairresoluto.

 
At 14/11/06 5:51 PM, Anonymous Anonimo said...

... sto talmente giù che non vorrei farti piegare eccessivamente la spalla, però potrei appoggiarmi al tuo malleolo.

 
At 14/11/06 6:01 PM, Blogger Eva_Kant said...

Ti offro il mio malleolo in comodato d'uso. Che fai? Ti appoggi?

 
At 17/12/06 11:38 PM, Anonymous Anonimo said...

Grazie Eva_Kant, questo post capita proprio a "faciolo"......
L'ho appena fatto leggere (a scopo propedeutico ndr.) alla mia ragazza che ha giusto giusto replicato: "ma quanti anni avrà?".....
Giusta domanda.......lei ne ha 29, c'è da aspettare molto?
Grazie, fabbb

 
At 17/1/07 9:32 PM, Blogger Eva_Kant said...

Teoricamente solo 2 anni.. ma non c'e' regola in questa cosa. In fondo potrebbe anche non arrivare mai questa sensazione e non e' che si e' meno donne e che il nostro compagno debba amarci di meno solo perche' non vogliamo dare seguito ai nostri geni.
Anzi, piu' il nostro compagno e' petulante riguardo alla procreazione con noi e peggio e'. Dovrete amarci cmq. Il resto, se deve venire, arrivera' :)
Rasserenati e goditi la tua compagna. Noi donne siamo gia' una bella gatta da pelare. Se fossi uomo mi divertirei un sacco :)

 

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