15 febbraio 2006

Le lucciole hanno spento la luce


Da tempo sono piuttosto perplessa sulla modalità di approccio fra uomo e donna al giorno d’oggi.
Sembra che ormai si parta dalla coda con la speranza di raggiungere la testa.
Uomini e donne, quotidianamente, si incontrano e finiscono a letto insieme, magari la sera stessa, senza troppi convenevoli.
Una volta ci si conosceva, si parlava, ci si sorprendeva nel trovare affinità che avvicinassero i due sessi. Si aveva la pazienza di aspettare. Come in una partita a poker, le carte si scoprivano poco a poco, con conseguente e crescente adrenalina. Poi quando il cervello era ben coinvolto e la pelle si accaponava anche solo al semplice sfiorarla, si faceva l’amore. Ed era l’ingresso ad un mondo variegato di scoperte e nuove sensazioni.
Ma al giorno d’oggi, il consumismo ha influenzato anche i sentimenti e le sensazioni. Tutto va consumato alla velocità della luce per poi esser buttato via in cerca di qualcosa di nuovo.
Non c’è più suspance! Non c’è più curiosità. Non esiste più la pazienza di costruire lentamente qualcosa che possa lasciar traccia nella nostra e nell’altrui anima.
Si è per lo più mossi dalla necessità egoistica di soddisfare i propri bisogni fisici ed emotivi. E spesso l’altro è solo il mezzo per raggiungere lo scopo.
E, non volendo per forza essere pessimisti, ma facendo delle previsioni spicciole, se consideriamo ciò che ci propina la tv odierna, non potrà che andare sempre peggio.
Ma che impostazione mentale e idea della vita avranno le nuove generazioni cresciute a suon di “Uomini e donne” della De Filippi?
Se analizziamo il linguaggio di questo tipo di trasmissioni (che porta la gente comune alla ribalta e ne fa dei personaggi famosi solo in base a quanto bellocci/e sono) non possiamo che registrare uno strafalcione dopo l’altro. Questi qui si esprimono alla buona, senza nemmeno tener conto dei rudimenti basilari della lingua italiana. E i giovani si abitueranno a pensare che esprimersi a tentoni sia normale, magari anche di moda.
Non potranno che pensare che mettere i propri sentimenti alla mercè di tutti sia una cosa normale. Magari anche che offendere la gente, sul principio che dire sempre ciò che si pensa è sinonimo di sincerità, sia normale e magari anche ammirevole. Anche se lo si dice senza avere alcuna cura del modo in cui lo si fa e dell’effetto che questo può fare al destinatario del messaggio.
Siamo proprio lontani anni luce dalla raffinatezza delle lucciole (quelle vere), che per informare di essere pronte all’accoppiamento emettono segnali luminosi con un’intermittenza in codice per permettere l’identificazione del loro sesso.
A proposito di lucciole? Ma che fine hanno fatto? Io ricordo che da bambina, quando passavo le mie estati in campagna, al calar della sera, i campi si popolavano di innumerevoli lucine che trasformavano la terra in un cielo stellato. Ma saranno almeno 20 anni che non ho la fortuna di vedere questi magici insetti. Non si staranno mica estinguendo? Sarebbe triste che i bimbi delle generazioni future non potessero più spalancare di sorpresa la bocca alla scoperta di quest’insettino, poco più piccolo di un centimetro, che improvvisamente si illumina. Per poi, di contro, vederli gioire se il “tronista” di turno ha scelto la sciacquetta di turno preferita…
Eva_Kant

2 Comments:

At 7/4/06 4:30 PM, Anonymous Anonimo said...

ME PIASE

 
At 23/8/06 7:31 PM, Anonymous Anonimo said...

ME PIASE

 

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