11 novembre 2007

La vita? E' fotografia



Sarà l'ora tarda, sarà che tanto per cambiare sto lavorando anche oggi che è Sabato, ma mi viene voglia di scriverti. Tanto lo so che non mi stai leggendo ora, e quando lo farai avrò già allontanato questi miei pensieri. Perchè io non sono un tipo che scappa, no, sono un tipo che allontana. Mi stai sulle scatole? Ti allontano. Ho un problema? Lo allontano. Allontanare, nel mio caso, non si significa non affrontare. Mica ti ho scritto questo. Allontanare significa vedere le cose in modo più ampio, metterle a fuoco col grandangolare delle grandi occasioni, quello che fa di un fotografo qualsiasi un grande fotografo. E allora sì che puoi osservare per bene le cose. A quel punto, io di solito zoomo. Zoomo di brutto. E se mi stai qui, sulle scatole, e ti avevo allontanato, bè non ti auguro mai di guardarmi negli occhi mentre zoomo su di te. Perchè io non scappo. Io allontano, poi zoomo. E se ho un problema, che ho allontanato per osservare meglio, poi zoomo pure su quello. Ecco, in questo periodo della mia vita diciamo che sto zoomando parecchio. Ho osservato nel complesso alcuni casini della mia vita, e ora so che è venuto il momento di zoomarci dentro. No, te l'ho detto che non scappo. Zoomo. Ho visto questi casini nella loro interezza, anzi enormità, e ora li disseziono in piccoli pezzetti. Zoomando. Ho una mente piuttosto matematica, anche se di quella matematica un po' artistica che mi rende un matematico schifoso e un artista anche peggiore, e sono sempre stato abituato a suddividere i grandi problemi in problemi più piccoli. Grandangolo, poi zoom su ciascuno. E così, un'espressione del tipo 2x3+3x4+5x6 non sono abituato a guardarla così com'è, ma come (2x3)+(3x4)+(5x6). Che poi fa 6+12+30. Che poi fa 48. Tre operazioni semplici, che permettono di risolvere una grande espressione (bè "grande" si fa per dire). Vedi? Grandangolo, poi zoom su ciascuna operazione. Ecco, ti dicevo che c'ho un po' di casini per la testa in questo periodo ma sento che, ora che sono nella fase di zoom, ne verrò a capo. Certo, fare lo zoom spesso è spaventoso, perchè ti accorgi che una pelle liscia cela delle bucce d'arancia spaventose. Ma credo che solo in questo modo si trova il coraggio di curare il problema. Anche se non sempre basta una cremina magica. Come ogni buon fotografo che si rispetti ho anche i miei assistenti. Che poi son quelli che si fanno davvero il culo e che permettono al fotografo di ottenere i suoi scatti migliori. Gli assistenti, a parte la mia adorata moglie, sono gli amici. In verità pochi, ma di quelli che ogni fotografo vorrebbe avere. Invece sono miei e me li tengo stretti, che si fotta la concorrenza. Un'assistente di prim'ordine è venuta a trovarci qualche giorno fa. E' un'amica carissima, abita queste pagine, e mi ha aiutato a scattare le foto della mia vita attuale. Ha sorretto il flash (personalmente odio il flash, ma non hai idea di quanto aiuta), misurato quanta oscurità c'era con l'esposimetro, e poi mi ha detto che era il momento di zoomare. Fatto. Poi ho scattato. Ora non mi resta che osservare lo scatto. Analizzarlo. Capacitarmene. Poi unirò tutti questi scatti, tutti questi zoom. Farò un sorriso e penserò che ne è valsa davvero la pena. Perchè il concetto che sta alla base di tutto questo, è che un paesaggio di montagna fatto col grandangolo non ha che una minima parte del fascino di quel paio di occhi verdi, incorniciati da un volto vissuto dal tempo e dal gelo, di quel pastore che se ne sta lì, su un angolo piccolissimo di quel paesaggio. E che solo lo zoom ha saputo rivelarmi. Per similitudine, non esistono problemi insormontabili: ti basta guardarli col grandangolo, capire dove fare gli zoom, e zoomare come mai hai fatto in vita tua. E allora sì che li puoi risolvere. Che è poi il concetto di "divide et impera" (dividi e domina), con il quale gli strateghi militari si assicuravano il controllo di un'area suddividendola in aree più piccole. Solo che in un momento così violento della società, parlare di strategie militari mi fa altamente schifo. Meglio lo zoom, meglio gli assistenti. Grazie Annalisa. Grazie Annalisa. (due volte per due persone).