26 settembre 2007

Tanti Auguri Annalisa


Lei crede che la sopravvalutiamo per via dell'affetto che nutriamo nei suoi confronti, ma noi sappiamo che se non fosse nata non esisterebbe neppure questo post, figuriamoci il resto...


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-Ricordi il nostro primo viaggio insieme? Tu, Persefone, guidavi la mia discesa agli Inferi e, mostrandomi la saggezza dell'istinto e la sapieza antica del cuore, mi sorreggevi nei sotterranei della mia anima. Per questo viaggio, e tutti gli altri, grazie ancora. Auguri Anna. (Rossella)

-Quando ti ho conosciuta non pensavo potesse nascere un sentimento di amicizia maturo. E' avvenuto , invece, in maniera naturale e spontanea. Oggi, dopo sette anni, posso dire che sei la mia piu' cara amica, quella con cui non c'e' bisogno di giustificarsi, di parlare a tutti i costi, quella con cui anche il silenzio è pura espressione e comunicazione. E' bello pensare che sara' sempre cosi'. Ti auguro, non solo oggi, ogni bene e tutta la felicita' che meriti, ma sopratutto di trovare cio' ce tu desideri. Tanti Auguri Anna. Ti voglio bene. (Sara)

-Alla mia Amica Annalisa auguro tanti auguri di Buon Compleanno. Sei la mia sorella mancata e forse piu'. Siamo amiche da una vita e cosi' sara' per sempre. Ti voglio bene. (DanyDany)

-Grazie di averci regalato in questi anni la tua profondita' e la sincerita' delle tue tette. Sei un'amica di vero cuore. (Sergio Iacono)

-Un bacio alla mia Laida. (Serj)

-Non esistono parole per narrarti, non esistono sfumature di colore per dipingerti...è troppo poco...l'unica cosa da fare è viverti, colmarsi di te, inebriarsi...incastonare nella memoria i momenti passati con te, tutti perchè mi impreziosiscono tanto. (Francesco)

-Persone speciali nella vita, se hai fortuna ne incontri qualcuna...io l'ho avuta. Chetelodicoaffare. (Strazzi)

-Mille di questi giorni perchè sei! e te lo meriti. Tanti Auguri. (Arturo)

-Perche' sei con me da un quarto della mia vita. Perchè sei autentica. Perchè la nostra mèta è conoscerci l'un l'altra. Perchè sei preziosa e ti voglio bene. Tanti Auguri nica. (Irene)

Firmato
La tua eterna rete di salvezza, ovvero i tuoi amici.


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***Canzone del giorno:
Nobody does it better di Carly Simon (che puoi ascoltare nella nostra radio.blog;)


04 settembre 2007

Ruffo


Ruffo è morto.

E’ passato più di un mese ormai. Più volte ho sentito l’esigenza di scrivere qualcosa su come mi sento. Ma ogni volta ho mollato perché, seppure le sensazioni sembrano abbastanza chiare dentro di me, quando le butto su carta mi appaiono banali o riduttive.
Sto provando a farlo ancora una volta e non voglio preoccuparmi della forma stavolta. Ne di come potrebbero risultare ad una seconda lettura.
E’ un vuoto enorme quello che ha lasciato. Dicono che quando muore un cane a cui sei stato molto legato, poi lo si sente vicino per tanto tempo. Alcuni dicono di sentirlo guaire qualche volta. Oppure di avvertirne la presenza a tratti. O di sentire dei rumori riconducibili a lui.
Io non sento nulla. Il silenzio più assoluto. Mi metto a dormire ogni sera, guardo ai piedi del letto dove lui dormiva e c’è il pavimento vuoto. Chiudo gli occhi e mi metto in ascolto, ma c’è solo silenzio.

Per otto anni e mezzo ho dormito con il suono del suo respiro nelle orecchie. Nonostante abbia un sonno pesantissimo, se respirava in modo diverso e stava male io mi svegliavo.
Aveva un carattere di merda: testardo, autoritario, parco di leccate ed effusioni. Ma mi è sempre piaciuto così com’era. Era lui e non ho mai voluto plasmarlo in base alla mia comodità.
Sin da cucciolo non ha mai accettato di essere sottomesso. La maggior parte dei cuccioli si mettono a pancia in su per prendersi coccole e grattatine. Lui mai. Se provavi a mettercelo tu, lui si innervosiva e si rimetteva in piedi velocemente.
In alcune occasioni in cui non sono stata in grado di difendermi, lui l’ha fatto al posto mio. Raramente. Perché anch’io ho un caratteraccio e so difendermi bene. Ma quando è stato necessario, quando ero troppo arrabbiata e delusa per urlare come avrei dovuto, lui ha abbaiato al posto mio. Con la stessa intensità con cui l’avrei fatto io.
Ogni volta che è stato male, ha sempre reagito con la forza e la dignità di un grande. Si è sempre ripreso velocemente con grande voglia di vivere.
Per questo quando ha cominciato a star male l’ultima volta e non reagiva più ho capito che se ne stava andando.
Quando lo guardavo negli occhi, prendendo la sua testolina fra le mani, il suo sguardo era triste e rassegnato. Stanco. Intenso.
Forse loro lo sentono. Sentono quando se ne stanno andando. Lo sanno prima ancora dei medici. Prima di te. E se li guardi davvero negli occhi, lo sai anche tu. E sai anche che quel riflesso di te in quegli occhi non lo vedrai mai più quando se ne saranno andati.

Sono rimasta con lui fino all’ultimo istante di vita. Ho voluto accompagnarlo anche l’ultima volta. Augurargli buon viaggio e rassicurarlo affinché non avesse paura. Perché la morte è solo un passaggio. O almeno io questo sento dentro di me. E lo sento a prescindere da religioni e ragioni. Se fossi stata io ad andarmene per prima, lui mi sarebbe rimasto accanto fino alla fine. Ne sono certa.
Ho cercato di essere animale nell’accettare la morte con dignità, così come lui stesso mi ha insegnato senza potermi spiegare nulla a parole.
Ma mi manca ogni giorno. Sono stata fortunata a poter percorrere un pezzo di vita avendolo al mio fianco. Gli animali a volte ti insegnano cose che gli esseri umani non sarebbero in grado di imparare da soli in tutta una vita. Bisogna solo avere l’umiltà di smettere di pensare a vanvera e guardarli davvero negli occhi.